nella foto: Freiberg

Si definisce Metatarsalgia un quadro clinico doloroso localizzato nell’avampiede.

Rappresenta uno dei motivi più frequenti di visita specialistica ortopedica e si verifica soprattutto in certe condizioni (aumento del peso o in caso di attività sportiva intensa e frequente come la corsa, l’atletica leggera, ecc o per esempio nell’indossare per molte ore i tacchi…) o comunque ancora tante altre condizioni che determinano un sovraccarico o una cattiva distribuzione del carico dell’avampiede.

Si verifica soprattutto nel sesso femminile con una percentuale che raggiunge quasi 89% dei casi… ”questi tacchi tanto femminili ma tanto dolorosi…”

Il dolore è di solito accompagnato da ipercheratosi plantare, deformità delle dita “minori” (esempio dita a martello) e sublussazione o lussazione dell’articolazione metatarso-falangea.

È fondamentale per il trattamento aver studiato l’intera biomeccanica del piede e distinguere l’eziologia che provoca il dolore:

È quindi importante realizzare una minuziosa diagnosi differenziale per ripristinare l’equilibrio statico e dinamico che il piede ha perso.

Il trattamento d’elezione è conservativo e l’utilizzo di un plantare può sicuramente aiutare, diminuendo la pressione sopra le teste metatarsali così come è obbligatorio utilizzare calzature comode che ammortizzano il passo.

Se il paziente non migliora con il trattamento conservativo e la causa è meccanica possiamo ricorrere alla chirurgica, in questo caso mininvasiva, realizando tecniche di osteotomia metatarsali.

Per evitare tutto ciò… ricordiamoci sempre che per non avere dolore ai piedi… chi deve scegliere sono i nostri piedi e non i nostri occhi..

nella foto: Metatarsalgia